Preghiera d’un terrorista
« Allah mio Dio, Signore onnipotente,
eccomi al tuo cospetto, finalmente!
Sono Mohammed, un tuo servitore,
per altri: un terrorista, un attentatore.
Per Te... ho fatto stragi di infedeli,
ed ora eccomi, sono nei tuoi cieli;
ricevere, così, il premio promesso,
per la strage che oggi ho commesso.
Che gelida accoglienza! Che strano Viso!
Che fanno gli infedeli qui in paradiso?!
Sì! Sono la gente che ho
massacrato!
O Signore! Non avrò tutto
sbagliato?!
Certo! Laverità è chiara come il sole!
Come ho potuto confondere bene e male?!
Tu Dio di tutti, Dio di pace, Dio d’amore,
come potevi voler l’odio e il
terrore?!
Non sono degno di stare al tuo cospetto,
ma per la fede, che sento forte in petto,
in terra, ancora una volta, fammi
ritornare,
perché a questo male, io possa riparare.
Fammi ritornare come l’aria, come il
vento,
perché io possa sussurrare ogni
momento:
che bianchi e neri, infedeli e
musulmani,
siamo tutti figli, nati dalle Tue mani.»
(Pino Bullara)
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