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Parole in "cia"e "gia"

 

Quante regole! Quante osservazioni!

Ognuna, poi, ha le sue eccezioni.

Nel plurale di parole in "cia" e "gia",

la "i" appare e scompare per magia.

 

Mantengono "i" facendo "cie" e "gie",

parole come farmacie e nostalgie,

perché, in "i", tonico hanno l'accento.

Ma "i" atona fa un altro ragionamento:

 

se prima di "c" e "g" c'è una vocale,

mantiene la "i" anche il plurale;

se, invece, si troverà una consonate,

si abbandonerà la "i" all'istante.

 

Roccia con rocce farà il plurale;

ma "i" ha ciliegie, perché c'è la vocale.

Senza "i" sono le province italiane,

quelle lombarde, però, sono strane.

 

Parole in "scia", per completamento,

seguono lo stesso ragionamento.

Ricorda: con vocale, "i" all'istante;

senza"i", se prima c'è la consonante.

 

Queste son le regole, tuttavia,

qualche studioso segue un’altra via:

se la parola ha la“i”, etimologicamente,

la manterrà al plurale ugualmente.

 

                                     (Pino Bullara)

Girotondo

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