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Figli del '68

 

Tremava il potere, perché non vedeva

oltre quel muro che si sgretolava.

Studenti e operai, uniti nella lotta,

cercare un mondo nuovo: questa era la rotta.

 

Tremava il potere, perché non sapeva

oltre quel muro che si sgretolava.

Studenti e operai, figli del sessantotto,

abbiam lottato insieme contro un mondo corrotto.

 

Tremava il potere, però provvedeva,

le leggi cambiava, qua e là concedeva.

Cambiava persone, oppure qualche ente,

cambiava ogni cosa... per non cambiare niente.

 

Ed ora compagno, tu che gridavi: "pace",

sei tu al potere di quel mondo rapace.

Ma un altro è il tuo stile, un altro il tuo linguaggio.

Diverse le tue idee, da quel lontano Maggio.

 

Ed ora compagno, figlio del sessantotto,

sei tu al potere di quel mondo corrotto.

Le ali hai spezzato, i sogni alle ortiche

e il tuo stivale ci tratta da formiche.

 

Quel vecchio stivale, cambiato ha il colore,

ma sempre di sangue è il suo sudore.

Col fascio o la falce o lo stemma nazionale,

chi manda un uomo in guerra... è un criminale.

                                               (Pino Bullara,1999)

 


L'Italia ripudia la guerra


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